Satispay il futuro è oggi
Non riuscivo a non scriverne un post, perchè vorrei che questa rivoluzione arrivasse alle orecchie di tutti, e che questa applicazione venisse scaricata su tutti i cellulari del mondo!
Satispay è il nuovo metodo di pagamento che rivoluziona l’italia ed è GRATIS!
In passato ho parlato su questo blog di “nuovi metodi di pagamento” ma erano troppo macchinosi e poco pratici per noi comuni mortali, mentre questa startup ha creato un metodo che consente di effettuare micropagamenti con il proprio smartphone senza alcun costo né per l’utente, né per l’esercente. L’unica spesa a carico di chi vende è pari a 20 centesimi quando la somma della transazione supera i 10 euro.
Possibile???? Niente transazioni?
Ebbene sì, ma ha bisogno di diffusione, fiducia e di apertura di mente, l’Italia ha tante belle doti, ma le menti chiuse sono molte, bene, cerchiamo di scassinarle!
Lo sapete, a me piace andare oltre i limiti, mi eccita e anche in questo caso sono super gasata, neppure fossi io la creatrice! (NO! non sono la creatrice haimè…ma una semplice fruitrice!)
Vi lascio una piccola spiegazione di questa rivoluzione, ma vi consiglio di informarvi anche sul loro sito.
“La definizione più semplice di Satispay è quella che vede il servizio come una sorta di Whatsapp con il quale, invece di inviare messaggi o emoticon, è possibile inviare denaro. La logica è esattamente quella del messenger, infatti, ma il dialogo con la controparte è fatto di euro. Il passaggio di denaro può essere effettuato tanto con i propri amici, quanto con negozi convenzionati. Con questi ultimi, quindi, può avvenire un vero e proprio pagamento in formato digitale, il tutto senza alcun costo a carico dell’utente. Il valore aggiunto del servizio è nel fatto che i micropagamenti (al di sotto dei 10 euro) sono gratuiti per entrambe le parti: un esercente che vende un caffé e incassa il pagamento con Satispay, insomma, ottiene il 100% della somma senza alcuna fee dovuta al servizio. Ogni somma al di sopra dei 10 euro ha invece un costo fisso pari ad appena 20 centesimi.
Iscrizione e budget
Occorre anzitutto iscriversi al servizio, comunicando gli estremi IBAN del proprio conto corrente bancario, una foto del proprio documento di identità e il codice fiscale: tutto quanto necessario per garantire la totale sicurezza dell’iscrizione, insomma. Il conto corrente indicato sarà la fonte dei budgetche ogni utente può mettere a disposizione del proprio account. Se si decide ad esempio un monte spesa pari a 100 euro settimanali, sarà questo il massimale autorizzato per gli acquisti tramite il servizio. Qualora la somma non sia stata raggiunta, Satispay preleva semplicemente la parte mancante dal conto corrente per ripristinare la quota a disposizione della settimana successiva. Esempio: se si spendono 30 euro, a fine settimana rimangono sul conto Satispay i residui 70 euro: 30 euro saranno prelevati dal conto corrente dell’intestatario per ripristinare il livello sancito tra le impostazioni dell’account. Quest’ultimo livello può essere variato a piacimento, regolando così l’uso di Satispay in piena libertà e con massima personalizzazione.
L’iscrizione è gratuita e, qualora non vengano effettuati pagamenti, nessun prelievo sarà registrato a ripristino di un budget intatto. Il recesso può avvenire in qualsiasi momento ed è parimenti gratuito. Una volta aperto l’account ed inviati i dati a Satispay, occorre attendere alcuni giorni affinché il processo di validazione dell’account vada a buon fine: il gruppo verifica ogni singolo documento, evitando così truffe e garantendo sicurezza e sostenibilità del servizio.
L’avatar utilizzato sul proprio account è molto importante poiché consente al negoziante con cui avviene la transazione di identificare visivamente l’acquirente: una misura di sicurezza ulteriore e un modo per rendere più personale il contatto tra le parti. Impossibile invece appoggiare il proprio account Satispay su una carta di credito: il sistema prevede soltanto conti correnti (al momento relativi a qualsiasi banca italiana, presto a qualsiasi banca europea), a garanzia dei processi di verifica e di pagamento.
I limiti relativi al budget ed alle transazioni possibili sono i seguenti:
- budget settimanale massimo pari a 200 euro;
- transazione massima consentita pari a 1000 euro;
- limite giornaliero e mensile di transato pari a 1500 euro;
Il pagamento
Satispay ha sviluppato due diverse app, distinte in modo evidente grazie alle tonalità cromatiche sullo schermo. Una è pensata per gli utenti e consente di effettuare pagamenti e transazioni di denaro; l’altra è pensata per gli esercenti ed ha la funzione unica di incasso. L’utente può cercare l’esercizio presso cui effettua l’acquisto attraverso una ricerca basata sulla geolocalizzazione: l’invio del denaro è subordinato alla disponibilità di una connessione e all’immissione di una password. L’esercente riceverà istantaneamente una notifica sulla propria applicazione dedicata, potendo così verificare seduta stante la correttezza della cifra inviata (rifiutando o accettando la stessa) e incassando in modo subitaneo quanto pattuito.
La velocità della procedura non è dissimile da quella di un normale pagamento in contanti o con carta di credito, con il vantaggio di una totale sicurezza e della decaduta necessità di avere contanti nel proprio portafoglio. E-payment a tutti gli effetti, insomma, attraverso app e PIN in grado di garantire ogni singolo passaggio della transazione.
Quanto costa
Il costo per gli utenti che effettuano il pagamento è sempre e comunque pari a zero: nessun costo all’iscrizione, nessun costo al recesso e nessuna fee dovuta al sistema durante gli acquisti. Il costo è scaricato tutto sul venditore, il quale può comunque contare sulla gratuità del servizio fino a un prezzo pari a 10 euro. Oltre i 10 euro di transazione il costo a carico del venditore è pari a 20 centesimi, quota unica e fissa che vale tanto per un acquisto da 10,1 euro quanto per un acquisto da 100 euro.
Per gli acquirenti il costo è noto in termini assoluti, mentre in termini relativi va pesato in base a due aspetti importanti: il valore della transazione e il valore del margine sulla vendita. In proporzione al valore della transazione, infatti, una fee di 20 centesimi su un acquisto da 10 euro significa una ricaduta sul fatturato pari al 2%; su transazioni da 100 euro il medesimo raffronto porta il peso del dovuto a Satispay ad appena lo 0,2%. Ogni prodotto e ogni comparto ha però margini differenti, ragione per cui la stessa Satispay sta valutando la possibilità di accordi differenziati con le diverse categorie interessate: i margini su carburanti e marche da bollo, ad esempio, sono molto minori rispetto a caffé, bibite o abbigliamento: l’onere fisso di 20 centesimi può dunque pesare in modo molto differente su prodotti diversi, rendendo Satispay particolarmente conveniente per molti e particolarmente sconveniente per pochi. Per questi ultimi (tabaccherie e benzinai in primis) il gruppo potrebbe offrire accordi specifici in futuro, ampliando così la base di applicazione.
Le nuove frontiere del cashless sono dunque particolarmente evidenti proprio nell’emergere di Satispay: in generale il sistema è pensato per i micropagamenti, per i quali si configura come una soluzione del tutto ottimale: nessun costo per chi compra e nessun costo per chi vende, avendo semplicemente una opportunità in più. Il tutto peraltro facendo leva su offerte speciali come le occasioni “cashback”, durante le quali Satispay propone la restituzione di parte della quota spesa per incoraggiare l’approdo a Satispay e lo spostamento della spesa sui negozi affiliati.”
(fonte)